Da ormai due anni e mezzo la Facoltà di Economia di Tor Vergata soffre di un problema molto sentito dagli studenti: il basso numero di appelli per anno accademico. I problemi sono sorti solo di recente; circa due anni fa, su delibera dell’ex struttura di raccordo tra dipartimenti di economia, si decise di ridurre il numero di appelli da 7 + 1 straordinario per anno a soli 4, con tanto di facoltà concessa al professore di decidere se far sostenere o meno allo studente il secondo appello della sessione ordinaria in caso di mancato superamento dell’esame o assenza dello studente. Il numero appare piuttosto basso e le lamentele degli studenti tante, tenendo conto che una così bassa offerta di date d’esame in un anno accademico danneggia notevolmente il percorso di studio di un giovane sia a livello temporale che economico. Noi di UnInFormazione abbiamo deciso di muoverci subito per cercare di cambiare questa situazione insostenibile, effettuando a Dicembre una raccolta firme tra tutti gli studenti della nostra facoltà.
Dopo un grande flusso di partecipanti ci siamo fermati per la pausa natalizia, in modo da poter riordinare le idee e capire come poter portare avanti questa battaglia studentesca di cui ci siamo fatti carico nei competenti consigli di dipartimento. Riordinando le idee e facendo delle ampie ricerche normative siamo poi giunti ad informazioni piuttosto sorprendenti. Il problema dei pochi appelli è un problema non solo relativo alla nostra Macroarea, ma a tutta la nostra università. L’art. 3 in materia di prove d’esame del Decreto rettorale n 625 del 17/03/2014 che introduce la “CARTA DEI DIRITTI DELLE STUDENTESSE e DEGLI STUDENTI DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA” recita:
“[ … E’ a discrezione del docente valutare se lo studente potrà ripetere l’esame all’appello successivo. Per ogni sessione d’esame successiva al periodo di svolgimento del corso, gli studenti hanno diritto a un numero minimo di 2 appelli per ciascun insegnamento posti ad intervalli di almeno due settimane ed evitando sovrapposizioni tra le date degli appelli d’esame relativi a corsi appartenenti allo stesso semestre dello stesso anno di corso o allo stesso anno di corso.
Di norma, hanno diritto a 2 appelli anche nelle altre sessioni, fatta salva diversa decisione dell’organo competente e la possibilità di concordare una prova aggiuntiva straordinaria.
Gli studenti possono sostenere tutti gli esami in ogni sessione, nel rispetto delle propedeuticità e delle eventuali attestazioni di presenza previste dall’ordinamento degli studi.]”
Questa norma ben si è sposata con la disponibilità dei professori in altre facoltà a concedere un discreto numero di appelli, mentre sia a economia che ad ingegneria, i docenti hanno colto la palla al balzo per ridurre a norma le date d’esame annuali in virtù anche di apposite norme stabilite dai dipartimenti. Tuttavia, queste disposizioni, totalmente arbitrarie, sono da considerarsi irregolari considerando la CARTA DEI DIRITTI E DOVERI DEGLI STUDENTI redatta dal CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari). Questo documento ha contenuto di uniformità di indirizzo assolutamente vincolante in quanto su di esso è posto il sigillo a nome del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. Esso, nell’articolo 3 di nostro interesse recita:
1. Per ogni anno accademico per ciascun insegnamento ogni studente ha diritto ad un numero minimo di 7 appelli e ad un ulteriore appello straordinario per gli studenti fuori corso.
2. E’ diritto degli studenti poter sostenere tutti gli esami, per i quali abbiano acquisito la frequenza, in ogni sessione e in tutti gli appelli, nel rispetto delle propedeuticità e delle eventuali attestazioni di presenza previste dall’ordinamento degli studi. Tali appelli devono essere posti ad intervalli di almeno due settimane. Le date degli appelli d’esame relativi a corsi appartenenti allo stesso semestre e allo stesso anno di corso non possono sovrapporsi.
E’ palese la difformità rispetto a quanto sancito dal nostro Senato Accademico nel 2014.
Ma c’è un’altra dinamica da prendere in considerazione in questa situazione inverosimile: la modifica del numero di appelli operata nel 2013, non è stata minimamente contemplata nell’Offerta Formativa 2013-2014 che molti studenti hanno sottoscritto al momento della loro immatricolazione. Essa dovrebbe, a norma di legge, rimanere invariata e garantita fino all’ultimo anno del corso di laurea programmato, ai sensi del D.M. 22 ottobre 2004, n.270. Qualora si ravvisino dei cambiamenti nel piano di offerta formativa, gli studenti, chiaramente danneggiati, avrebbero il diritto di richiedere un risarcimento anche di tipo monetario.
Analizzata fino in fondo la situazione di una certa gravità, noi di UIF ci rivolgeremo, a nome di tutti gli studenti di economia, al Senato Accademico di Tor Vergata (organo competente in merito alla didattica) chiedendo legittimamente, con apposito esposto formale, che la volontà degli studenti esplicitata nell’alto numero di firme raccolte venga rispettata e che la nostra normativa sugli appelli si adegui a quanto stabilito sulla Carta dei Diritti e Doveri degli Studenti. Ci aspettiamo, dunque, un appoggio da parte di tutti gli studenti e soprattutto degli organi accademici che ci rappresentano per un problema troppo importante per essere ignorato.