Rutelli a Tor Vergata-Facoltà di Lettere e Filosofia 16 Marzo 2017
In occasione dell’inaugurazione del XXXII ciclo di dottorato in Beni culturali e territorio, la facoltà di lettere e filosofia dell’università Tor Vergata ha avuto il piacere di ospitare il Dottor Francesco Rutelli.
La sua lezione, dal titolo I beni culturali e il Territorio. Unicità dell’Italia, ha avuto un buon successo di pubblico, tra studenti, dottorandi e docenti e ha toccato degli aspetti piuttosto interessanti, fonte di spunti o semplici riflessioni.
Ad introdurre la lezione, sono intervenuti la Professoressa Stasolla, coordinatrice del Dottorato e il Professor Franchini, prorettore vicario, che ha portato i saluti del Magnifico Rettore.
Dopo una veloce presentazione e i saluti di rito, l’ex sindaco di Roma, ha iniziato la sua appassionata dissertazione, toccando molti ambiti e molti aspetti afferenti ai beni culturali e allo stesso territorio di Roma e del suolo nazionale.
Il tema motore dell’intervento del presidente è stato quello dell’unicità della nostra patria, creata dal tempo e stratificatasi nel corso dei secoli e delle varie vicende storiche.
Partendo dalle origini della sua amata Roma, il dottor Rutelli, ha voluto citare e prender in considerazione la regina viarum, l’antica via Appia, che ha collegato (e lo fa tutt’ora) centri importantissimi nei Castelli Romani, quali ad esempio Albano, Ariccia e così via.
Legato a questo discorso, il presidente Rutelli, ha voluto ricordare Appio Claudio, che con lungimiranza, ha pensato sin dal IV secolo a.C. a un’arteria di primissimo rilievo.
L’illuminante lezione, entrata poi nel vivo, con citazioni di testi latini di antichi scrittori, è poi giunta a uno snodo fondamentale, al quale il presidente ha voluto dar molto risalto, giustamente, a mio avviso!
Infatti, dopo aver citato e mostrato la Via Appia con l’ausilio di un’incisione del Piranesi, il dottor Rutelli ha poi continuato: venne la fine dell’impero romano, la caduta di un mondo, la fine di un’epoca e Roma? Le sue strade? I suoi monumenti?
Niente andò perso! Dalle ceneri della Roma pagana si sviluppò la Roma cristiana, che, come il presidente ha fatto emergere, riutilizzò i marmi del Colosseo e del circo Massimo: Roma, e in particolar modo, il papa Sisto IV, aveva bisogno di nuovi marmi, per mostrare la cristianità della città eterna; legata a questa faccenda, citando la vicenda del riutilizzo della Colonna di Traiano, l’ex sindaco, ha mostrato un bellissimo arazzo di Pietro da Cortona, nel quale è raffigurata la fine del paganesimo e dell’impero, del quale solo le rovine erano rimaste.
Da ciò, il dottor Rutelli, ha continuato nella sua descrizione del patrimonio culturale italiano e l’impegno dell’Italia in ambito culturale. Quale evento tristemente noto e a noi contemporaneo ha citato le tragedie di Palmira, che hanno sconvolto l’Europa e il mondo intero.
Ragionamento che ha condotto alla citazione delle nostre leggi sulla tutela del patrimonio e alla menzione al corpo dei carabinieri, che lottano continuamente per la restituzione dei beni sottratti o venduti illecitamente dal territorio nazionale; come non ricordare, in tale ambito, la battaglia per riportare sul suolo patrio la Vibia di Tivoli, esportata illecitamente oltre oceano. Dovremmo esser grati, in questo, al nucleo dei carabinieri che si occupa esclusivamente dei beni culturali.
Continuando nella descrizione della lezione, non si può non citare la proiezione di diapositive riguardanti il principe di Machiavelli, l’assetto urbanistico di Roma e vari episodi di beni portati in Italia (obelisco di Axum, restituito all’Etiopia dopo il secondo conflitto mondiale) o la Gioconda (e il furto tristemente noto), tutti episodi lontani tra loro e di diverso ambito, ma legati al tema dominante e trainante del discorso: i beni culturali e tutto ciò che essi implicano!
Andando a puntualizzare, i temi emersi da questa piacevole lezione sono stati principalmente l’universalità del patrimonio e ovviamente l’identità culturale del nostro paese, che è molto a cuore all’ex sindaco, che tra gli altri, ha svolto anche il compito di ministro dei beni culturali (è bene ricordarlo).
Altro spunto di riflessione, dal quale è partito e con il quale ha in qualche modo concluso il suo intervento, è uno famoso detto: tutte le strade portano a Roma. Un detto che era valido ancora nel 1500 e lo è ancora oggi. E essendo in accordo con la riflessione di Rutelli, che ha provato a capovolgere questa affermazione, potremmo affermare con orgoglio che tutte le strade partono da Roma, Roma è stata veramente la caput mundi, il polo del mondo!
In ultima analisi, spostandosi dal territorio di Roma e del Lazio e aiutandosi con due diapositive, il presidente ha voluto citare e concludere il suo intervento con due casi che devono far ancora sperare per la ripresa culturale del nostro paese: Matera e Sabioneta, una ideale cittadina rinascimentale, nata e sorta nei pressi di Mantova.
Andando a concludere, posso affermare che si è trattato di una lezione molto interessante e piacevole, che ha abbracciato in una sola ora, tutto il nostro patrimonio, dal nord al sud, passando per le vie tortuose del centro di Roma. Una lezione che ha fatto ripercorrere, con l’ausilio di poche diapositive, grandi episodi che hanno reso eterna la nostra città e che hanno avuto un ruolo fondamentale sull’assetto odierno italiano e non solo. Ricordiamo e non tralasciamo l’unicità dei nostri beni culturali e la visione pluralistica della nostra bistrattata Italia, questo il più grande augurio che il presidente ha voluto proporre!
Lorenzo Malatesta