La Nuova Era delle Banche, il primo convegno organizzato dalla nostra associazione e tenutosi ieri alle 14:30 in aula TL nella Facoltà di Economia, è andato e ha indubbiamente riscosso un grande successo. Numerosi gli studenti presenti e elevato il grado di soddisfazione dei partecipanti all’evento, dimostrato da una grande partecipazione dei ragazzi al dibattito finale. Gli interventi dei relatori sono stati organizzati in maniera ottimale, di modo da poter trattare i temi previsti in maniera organizzata.
Il convegno si è aperto con un mio (Riccardo Madrigali) brevissimo intervento in quanto Presidente di UnInFormazione, nel quale ho sinteticamente espresso la volontà dell’associazione di diventare un punto di riferimento all’interno di Tor Vergata e nelle altre università grazie all’organizzazione di eventi come il suddetto e ho ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo nostro primo incontro di valenza istituzionale. I ringraziamenti non potevano dunque non andare al Dipartimento di Economia e Finanza (DEF) della nostra facoltà per il grande supporto datoci nell’organizzazione, a tutti i ragazzi di UIF per la dedizione al progetto e a tutte le altre associazioni per essere state presenti ad un’occasione tanto importante. Successivamente è intervenuto un altro nostro ragazzo, Filippo Maurici, ideatore dello specifico convegno, il quale ha voluto spiegare i motivi che ci hanno spinto, in quanto studenti di economia ad organizzare questo incontro iniziando ad accennare le novità che si sono susseguite in ambito bancario nell’ultimo anno.
Dopo gli interventi di apertura è stato quindi il turno dei relatori. Paola Lucantoni (cattedra di Financial Law Market and Regulations alla Luiss e ricercatrice di Diritto dei Mercati Finanziari a Tor Vergata), ha introdotto da un punto di vista giuridico tutte quelle che sono le novità legislative in merito alla disciplina europea delle crisi bancarie. Il bail-in è solo una parte delle grandi novità che si stanno realizzando in ambito di gestione delle crisi bancarie e in realtà questa grande riforma comunitaria è ancora in fase di definizione ultima e rimane da capire in che modo questo nuovo strumento di risoluzione verrà attuato di fronte a gravi crisi sistemiche (vedi parziale attuazione del bail-in nel caso della grave crisi delle popolari). La posizione della Professoressa è stata positiva nei confronti di questo cambiamento e vede il nuovo strumento non come un danno a livello italiano ma bensì come un’occasione per noi di riuscire anche a migliorare la nostra conoscenza finanziaria.
Successivamente è intervenuto Lorenzo Carbonari, apprezzatissimo Professor di Macroeconomia a Tor Vergata, che ha voluto affrontare il tema delle banche in senso ampio, partendo da come l’intermediazione creditizia abbia avuto un immenso sviluppo negli ultimi anni. Dalla crescita esponenziale dell’attivo bancario e quindi della leva finanziaria, si è originata la grande recessione del 2008, partita principalmente negli USA. Nonostante le capitalizzazioni comunque elevate, il livello dell’attivo aveva ormai raggiunto dimensioni talmente elevate da risultare insostenibile per un sistema. La crisi bancaria poi, come sappiamo, si è diffusa in modo sistemico e anche l’Italia che sembrava poter essere immunizzata, ha finito per rimetterci notevolmente. Oggi l’introduzione del bail-in sembrerebbe un rimedio ben studiato per raggiungere una maggiore efficienza economica del sistema bancario e limitare notevolmente il livello dei crediti deteriorati (vero problema odierno delle banche italiane). Questo nuovo strumento di risoluzione avrà poi la conseguenza di incrementare il livello di concorrenza tra le banche e qui Carbonari ci lascia con una questione molto aperta e ancora molto discussa: l’aumento della concorrenza nell’ambito bancario comporta una maggiore stabilità e efficienza del sistema?
A questo punto è venuto il turno dell’ospite esterno dell’evento, il Dottor Gianluca Aloia dell’Unità di Risoluzione e Gestione delle Crisi della Banca d’Italia. L’intervento dell’alto esponente della principale banca italiana è partito da un dato di fatto: l’Italia ha sempre avuto uno dei sistemi di gestione delle crisi bancarie più efficienti del mondo. Effettivamente il primo grande scandalo che possiamo considerare è quello di qualche mese fa del fallimento delle quattro banche popolari. Il ruolo della Banca d’Italia è stato di fondamentale importanza e ha comunque permesso, grazie agli strumenti di bad bank prima e good bank poi, di ristabilizzare la situazione. Importanti le considerazioni riguardo la completezza dei prospetti informativi bancari indirizzati a risparmiatori e investitori; spesso e volentieri è l’avventatezza del cliente più che la mala informazione data dalle banche a generare i problemi. Si è poi parlato del CET1, l’indice di patrimonialità delle banche che segnala quindi la solidità degli istituti creditizi. E’ risultato curioso notare come grandissime banche come Unicredit hanno un CET tutto sommato basso. Aloia ha poi garantito riguardo l’attuale solidità patrimoniale del sistema italiano e aggiunto che l’attuale decreto banche e l’istituzione del fondo Atlante vanno in una direzione ottimale di risk sharing qualora si presentino crisi sistemiche. Tornando alle popolari, indubbiamente si poteva fare meglio, Aloia non ha dubbi, ma la realtà è che la causa fondamentale della crisi è stata la crisi economica in se, che da quando si è manifestata ha condotto al fallimento di numerosi settori ai quali le banche fallite erano legate.
L’ultimo e interessantissimo intervento è stato quello di Raffaele Lener (cattedra di Diritto dei Mercati Finanziari a Tor Vergata), uno dei professori di maggior rilievo della nostra facoltà di Giurisprudenza. Lener ha analizzato la situazione dal punto di vista della tutela del risparmio e quindi della rilevante differenza tra risparmiatore e investitore. Se da un lato è vero, che in caso di bail-in i depositanti sono gli ultimi a “rimetterci”, è anche vero che oggi come oggi, l’avvento fortissimo della finanza e allo stesso tempo la disciplina giuridica, stanno conducendo ad un’equiparazione tra il semplice deposito e quelli che sono i vari strumenti finanziari. La tutela del risparmio potrebbe avere una rivalutazione qualora si compisse quel passo decisivo che da tempo si attende: la composizione del fondo unico di tutela dei depositi a livello comunitario, uno dei perni su cui si fonda il principio dell’unione bancaria. Il fatto è che, secondo Lener, ancora nulla è previsto in questa direzione e quindi la situazione rimane ancora assolutamente in stallo. Altra questione importante sempre in merito alla procedura concorsuale, riguarda la possibilità di proseguire i rapporti di debito/credito con le nuove bad bank e good bank, scelta sicuramente a vantaggio del risparmiatore ma che ha valore di poco conto da un punto di vista economico-efficiente. Si è concluso infine parlando degli arbitrati delle banche popolari e delle possibilità di rimborso per gli obbligazionisti subordinati.
Alla fine degli interventi è seguito il momento delle domande del pubblico e con piacevole sorpresa sono stati numerosissimi i quesiti da parte dei ragazzi rivolti ai relatori.
Noi di UIF siamo onorati di aver avuto la possibilità di organizzare e presentare un convegno del genere e speriamo di aver lasciato un valore aggiunto a tutti quanti. Rinnoviamo i ringraziamenti a tutti quanti e ci vediamo al prossimo evento!
Riccardo Madrigali
P.S. E’ possibile scaricare il file di presentazione sul bail-in e il sistema bancario in generale di Lorenzo Carbonari.
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