Nonostante i tempi avversi, procedono i lavori di ricostruzione del Ponte di Genova: il prossimo varo è previsto per il 31 marzo.
Il nuovo ponte
Il nuovo ponte, firmato Renzo Piano, sostituisce il precedente di Riccardo Morandi e parzialmente crollato il 14 agosto 2018: quest’ultimo, edificato tra il 1963 e il 1967 come tratto conclusivo dell’autostrada A10, è stato poi demolito tra il febbraio e l’agosto 2019. La recente infrastruttura si propone di essere innovativa, sostenibile e a misura del contesto di ubicazione, la Val Polcevera.
Il progetto “PERGENOVA”
Il progetto “PERGENOVA” nasce dalla joint venture tra Fincantieri Infrastructure e Salini Impregilo con l’obiettivo di plasmare un ponte simbolo della rinascita economica non solo di Genova ma dell’intera Italia, parafrasando Pietro Salini (CEO di Salini Impregilo). Costruito su un impalcato d’acciaio, con una travata continua di 19 campate in acciaio-calcestruzzo, sfrutta la morbidezza della linea dell’ellisse nelle pile, riflettendo la luce e mitigando l’impatto con il paesaggio circostante. Il tutto aspira a ricordare, nelle forme, la carena di una nave.
Semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso. Di giorno rifletterà la luce del sole ed assorbirà energia solare e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi.
Renzo Piano
I lavori
Il 15 aprile è la data fissata per il varo dell’ultimo concio mentre il 10 maggio è previsto il fissaggio definitivo dell’impalcato, Coronavirus permettendo. A tal proposito, a rassicurare è il sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci: stando alle sue dichiarazioni, i lavori rientrano in una delle categorie esentate dallo stop ai lavori edili imposto dal governo. Eventuali ritardi corrisponderanno, al massimo, ad una o due settimane.
Malgrado l’ingombro della pandemia, lasciamo che questa speranza rinnovi la sacertà dell’ars pontificia cara agli antichi Romani: che le avversità odierne ci spingano gli uni verso gli altri e ci spronino a ricostruire sulle solide fondamenta dell’esperienza.
Sursum corda!