L’hanno definita archeo-stazione e non per gli infiniti tempi di realizzazione, ma bensì per i tantissimi allestimenti museali presenti che riportano tantissimi reperti rinvenuti durante gli scavi di circa 20 metri di profondità. Un’opera sicuramente di grande bellezza ma soprattutto di importanza strategica, in quanto andrà a servire, a livello di mobilità, una delle aree più importanti e popolose di Roma, collegandosi anche con la metro A.
Oggi la linea C raggiunge dunque il buon numero di 22 fermate, collegando l’estrema periferia orientale al centro. Il servizio seguirà gli stessi identici orari delle linee A e B (5,30 – 23:30 dal lunedì al giovedì e la domenica, 5:30 – 1:30 venerdì e sabato) e il collegamento con la linea più importante di Roma avverrà tramite tunnel sotterranei, esattamente come a Termini.
Conseguentemente alla nuova apertura, l’Atac ha deciso di modificare anche alcune tratte e collegamenti delle linee bus, in modo da garantire un efficiente snodo verso la nuova fermata e il raggiungimento di essa da altri punti focali (metro B e Roma-Lido per esempio). I tempi di continuazione della C fino a Piazzale Clodio e oltre (si pensa fino alla Farnesina) rimangono ora da definire, in accordo con le istituzioni e alle esigenze di investimento certamente non poco onerose considerato il sottosuolo archeologico romano. Certamente il prossimo step programmatico è quello di arrivare ad incrociare la metro B al Colosseo. La Giunta Raggi sta operando, in accordo al Piano Urbano di Mobilità Sociale (PUMS), una project review per la linea verde, con comunque l’obiettivo finale di condurla fino a Roma nord.