L’Università, la nostra casa

Il concetto di rappresentanza studentesca sembra essere ormai solo un vecchio ricordo, quasi a dire che oggi non ce ne fosse più bisogno. La partecipazione alle elezioni per i diversi organi di rappresentanza molto spesso è ridotta e quasi mai il quorum viene raggiunto. In linea con la società, anche l’università soffre di una grave mancanza di interesse nei confronti della politica intesa, in questo caso, come arte della gestione. Eppure, in questo periodo in particolar modo, le criticità del sistema educativo sono molteplici.

Negli ultimi due anni la scuola ha subito duri colpi, la didattica a distanza, l’assenza di contatto fisico e la mancanza di rapporti sociali hanno infierito su un’istituzione già intrinsecamente imperfetta. Ma il processo di distaccamento e alienazione dal concetto di Università , intesa nel significato originario del termine di collettività e corporazione, inizia nella metà degli anni 80′ quando la contestazione e gli episodi violenti ad essa associati hanno fatto in modo che la politica universitaria fosse quasi totalmente demonizzata. Bisogna però contestualizzare tali episodi che si inseriscono in un contesto storico e sociale ben diverso dal nostro. Erano gli anni della lotta per i diritti, dell’estremismo politico, della guerra fredda. Da quei giorni gli obbiettivi raggiunti sono stati molteplici, il diritto allo studio è ormai garantito ai più e le iscrizioni nei diversi atenei sono esponenzialmente aumentate e con essa la qualità dei servizi e delle strutture educative.

Manifestazione durante il periodo della contestazione studentesca

Il raggiungimento di tali obbiettivi non deve però essere considerato la fine di un percorso evolutivo, al contrario è da considerarsi come terreno fertile per nuove dinamiche mirate a migliorare sempre più quell’esperienza fondamentale per la crescita personale e poi collettiva quale la Scuola. L’università, e più in generale tutto il sistema scolastico, ha bisogno della forte presenza degli studenti affinché tutto proceda e si evolva in meglio. Chi non si prenderebbe cura della propria casa? Come un’abitazione l’università è quel luogo in cui ci si sente sicuri, in cui menti simili si aggregano, in cui la distanza materiale viene abbattuta e proprio su questi presupposti che questa istituzione nasce. Nel 1088 a Bologna nacque la prima “Università” per opera di libere associazioni di studenti con le stesse basi su cui nacquero le corporazioni: avere un posto nella società, essere rappresentati ed essere protetti sulla base del rapporto tra “simili”. Non a caso il termine, talvolta confuso con universalità del sapere, deriva proprio dal concetto di “universitas” e cioè “collettività di individui”.

Collegio di studenti tedeschi a Bologna

La riscoperta di tali valori sarebbe indispensabile per la rinascita di quel sentimento di appartenenza, purtroppo sempre meno presente, che fin dal principio ha animato uno dei luoghi più importanti per la formazione dell’individuo.

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