Qualche mese fa scrissi un breve articolo sull’eventuale candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Allora sostenni fortemente l’idea e in quel momento pensai, anche visto l’apparente successo dell’Expo di Milano, che i giochi olimpici nella Capitale avrebbero potuto rappresentare un’occasione enorme di rilancio per la città, la Regione Lazio e l’intera Italia, in un momento molto difficile. La grande esposizione milanese è stata indubbiamente un palcoscenico di portata internazionale che ha permesso a Milano di prendere un grandissimo slancio in termini di investimenti. Tuttavia i conti, quelli veri, andrebbero fatti alla fine dei giochi; l’Expo 2015 è costato alle casse del comune un buco in bilancio di 237,5 milioni di euro. Una cifra non elevatissima se si pensa ai debiti maturati da altre grandi città mondiali nell’organizzazione dei grandi eventi, ma sicuramente di cui tener conto in attesa di avere un quadro definitivo su quale sarà l’utilizzo dell’immensa area di Expo.
Questa introduzione sulle conseguenze di Expo è utilissima in apertura per capire quale deve essere il metodo di analisi degli effetti che l’organizzazione dei grandi eventi ha su una metropoli. Roma avrebbe indubbiamente avuto grandi benefici da un’eventuale organizzazione delle Olimpiadi nel 2024, ma a che prezzo? Occorre ragionare in termini di costo-opportunità ma partire prevenuti, in quanto una valutazione degli effetti su Roma di una manifestazione come questa, è certamente diversa rispetto ad quella che si effettuerebbe sulle altre città internazionali. La Città Eterna vive oggi uno dei periodi peggiori della sua storia sotto vari punti di vista: politico, etico, sociale, organizzativo, civile, strutturale… Le Olimpiadi avrebbero indubbiamente rappresentato uno stimolo forte per far ripartire la città rivalorizzando le periferie, le infrastrutture, i trasporti, creando nuovi posti di lavoro e in particolare concludendo le opere incompiute, ma il rischio sarebbe stato comunque molto elevato.
In primis le casse del nostro comune e di tutte le società partecipate sono in rosso profondo e Roma non può permettersi un ennesimo buco in bilancio che con ottime probabilità si verificherebbe se si organizzasse un evento di tale portata. Inoltre, sappiamo che l’amministrazione capitolina non gode certo di una forte stabilità: la corruzione dilaga di municipio in municipio e le Olimpiadi, in un momento di totale disorganizzazione come quello attuale potrebbero rappresentare l’ennesima occasione per i soliti noti di corrompere la politica e conquistare i grandi appalti sempre allo stesso modo.
A livello strutturale e organizzativo poi, Roma non è minimamente in grado di rappresentare degnamente una città olimpica oggi come oggi e non lo sarebbe, probabilmente, nemmeno tra 8 anni. Il rischio di correre troppo, di forzare in maniera del tutto innaturale e con un indebitamento oltre i limiti, la ricostruzione e l’ organizzazione, sarebbe fortissimo e si andrebbe incontro ad un caos ancora più grande di quello attuale.
Detto tutto ciò, non penso che Roma abbia perso un’occasione rinunciando a questi giochi olimpici La città ha bisogno di ripartire dalle basi, prima anche solo di pensare ad un evento come questo. I conti pubblici (tutti) vanno sistemati e le partecipate rimesse in piedi in maniera efficiente, le grandi opere vanno terminate evitando appalti truccati, i trasporti e la logistica vanno quanto meno normalizzati nel più breve tempo possibile e la corruzione, quella quotidiana, va estirpata alla radice. Oltre tutto questo, bisogna rilanciare la fiducia dei cittadini, sensibilizzandoli ed educandoli al rispetto, nell’ottica di un progetto futuro reale.
Il concetto è molto semplice: non si può pensare di fare le tabelline se ancora non si sono imparate le addizioni. Roma non può pensare di investire miliardi senza averli e senza avere un’organizzazione ed una struttura stabile alla base.
In merito al Sindaco Virginia Raggi e al comportamento del M5S, la loro è stata una scelta probabilmente corretta, a patto, però, che abbiano davvero un progetto presente e futuro per questa città e le competenze necessaria per attuarlo. Quello che va detto però, è che in realtà i 5 stelle le Olimpiadi avrebbero voluto organizzarle e lo si può capire dalle dichiarazioni da campagna elettorale di qualche mese fa. Tuttavia, visti i primi mesi di mandato, si sono resi conto di non avere minimamente la forza politica e probabilmente nemmeno le competenze per sostenere una prova come questa e hanno così deciso di abbandonare. Certamente avrebbero potuto pensarci prima di far spendere al “povero” Malagò altri preziosi milioni di euro pubblici! Mancanza di personalità e coraggio dunque? Certo che si! Ma ciò non toglie che nell’attuale contesto, la scelta sia stata quella migliore. Roma non ha perso un’occasione, ha scongiurato un rischio.