Manca una settimana alle elezioni USA 2020 che vedrà sfidarsi l’attuale Presidente Donald Trump e Joe Biden.
Lo scorso 30 settembre, al primo caotico confronto televisivo, hanno messo da parte educazione e temi reali per insultarsi a vicenda su famiglie e storia personale, raggiungendo picchi di trash impressionanti. Nulla è cambiato nel dibattito del 22 ottobre, riassumibile così: “Io sono più bravo di te, tu sei pericoloso”.
La Campagna elettorale di Trump
Prima di questo però è accaduto anche altro: partiamo da giugno, quando il Presidente Trump si era recato a Tulsa per un comizio praticamente deserto. Il motivo? Un gruppo di ragazzi, tramite il social TikTok, si era organizzato per prenotare i biglietti della manifestazione per poi disertarla, lasciando il BOK Center, con la capienza di 19.100 posti, mezzo vuoto.
Ma non è tutto: un’ulteriore polemica è stata sollevata per la Convention Repubblicana perché, mentre quella Democratica si era svolta solo in streaming, Trump aveva scelto la Casa Bianca. Tale scelta è stata vista come un atteggiamento irrispettoso delle Istituzioni e anche per l’eccessivo numero di sostenitori presenti.
Ma è la gestione dell’emergenza COVID ad aver fatto perdere gran parte del consenso all’attuale Presidente. Innanzitutto, sia per la gestione di questa, che ha portato a più di 200 mila morti, sia per le sue “uscite” poco divertenti, ad esempio, quando ironizzò consigliando di curarsi con iniezioni di candeggina.
Gli è andata male anche sui social, su cui è stato censurato più volte, da Facebook e Twitter, in merito alle proprie affermazioni sulla pandemia. (Addirittura, in una diretta del 19 aprile scorso, è stato superato, in termini di visualizzazioni, dal nemico dei cinghialoni con i pantaloni alla zuava, nonché Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca).
Tutta la storia si è conclusa con Trump positivo e ricoverato per qualche giorno, per poi essere dimesso e, anche se ancora infetto, ha continuato a mostrarsi sempre senza mascherina, affermando che l‘influenza fa più vittime della pandemia.
Joe Biden, il Re delle gaffe
Chiamato anche “Sleepy Joe” dal suo concorrente, da quando è scoppiata l’emergenza COVID, ha rinunciato a svolgere fisicamente la campagna elettorale, svolgendola interamente in streaming. Già ex Vicepresidente durante la presidenza di Obama, ha acquistato notorietà anche per un altro motivo: le sue gaffe. Una delle più recenti ha coinvolto gli afroamericani, con l’affermazione: “Chi è indeciso se votare per me o Trump non è un vero nero” oppure, quando, affascinato, probabilmente, dal trash della TV italiana, ha deciso di copiare Patty Pravo e il suo “Buon 1918” scambiando l’ex Primo Ministro Britannico Theresa May per Margaret Thatcher. E, ovviamente, non potevano mancare le accuse di molestie sessuali.
L’altra star delle elezioni, la mosca
Mentre il secondo confronto tra i due candidati Presidenti, vista l’indisponibilità di Trump a svolgerlo in videoconferenza, non è andato in onda, è andato in onda quello tra i due aspiranti alla carica di Vicepresidente, Kamala Harris e Mike Pence. Non è accaduto niente di particolare neanche qui, solo una lezione di bon ton della candidata democratica, con il suo: “I’m speaking” e una mosca sulla testa del repubblicano a cui è stato creato anche un profilo su Twitter.
Come finirà?
Secondo i sondaggi, Biden è in vantaggio sull’attuale Presidente ma, con il coup de theatre del 2016 e la consapevolezza che i Simpson non hanno rivelato l’esito delle elezioni USA 2020, l’unica cosa che possiamo fare è aspettare la notte del 3 novembre.