Bitcoin: la rivincita (o quasi) dei gemelli Winklevoss

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Resi celebri dal film «The Social Network», i gemelli Tyler e Cameron Winklevoss (oggi 36enni) hanno conteso a Mark Zuckerberg la proprietà intellettuale di Facebook, social network da due miliardi di utenti di proprietà dello stesso Zuckerberg, dando vita ad una controversia giudiziaria culminata in un risarcimento pari a 65 milioni di dollari. Briciole, rispetto al valore di Facebook, ma comunque tanto denaro.

Grazie a quei soldi, i Winklevoss oggi sono diventati miliardari. Infatti nel 2013 decisero di investire 11 di quei 65 milioni in Bitcoin. Una somma che, all’epoca, era pari all’1% del totale della criptovaluta esistente. Un vero e proprio azzardo, ma col tempo hanno avuto ragione dato che il valore dei Bitcoin è cresciuto a dismisura: hanno acquistato 100mila criptomonete quando il valore di un Bitcoin era di 120 dollari. Oggi quel valore ha superato quota 20mila dollari (prima di crollare nelle ultime ore sotto i 14mila), con una crescita dell’oltre 10mila per cento. Da qui un capitale complessivo che, oggi, va di tanto oltre il miliardo di dollari.

Ai tempi dell’università, ad Harvard, i gemelli Winklevoss e Zuckerberg erano studenti. I due fratelli sognavano una piattaforma in grado di connettere gli studenti dell’università, ma, per come racconta anche il film di David Fincher, avevano bisogno di qualcuno in grado di realizzare il loro progetto. Ed entrò in scena Mark Zuckerberg. Quello che è successo dopo lo sanno un po’ tutti, con Zuckerberg che ha costruito un impero diventando una delle persone più ricche del pianeta.

La scommessa sui Bitcoin, con i soldi arrivati da Facebook, ha il sapore della rivincita per i gemelli Winklevoss. Anche se, a giudicare dalle cifre in ballo, è una rivincita solo a metà. Mark Zuckerberg ha, infatti, un patrimonio stimato in oltre 70miliardi di dollari, ed è CEO di una big company che comprende Facebook, Instagram e WhatsApp, tre delle piattaforme social più utilizzate al mondo.

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Fonte: Il Sole 24 Ore

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