E’ iniziato il 2020 e si può ancora oggi ritenere quanto mai attuale una delle più importanti correnti del ‘900, soprattutto per l’identità che dimostrava tramite il desiderio di evasione e di fuga dai convenzionali canoni della società.
Si tratta del Surrealismo, che cominciava a prendere forma nel 1919 quando nella rivista francese “Litterature”, a firma di André Breton veniva pubblicato un testo dal titolo “I campi magnetici”, nel quale si parlava di “scrittura automatica”, un principio compositivo applicabile in poesia ma destinato ad avere echi anche nell’arte grafica e pittorica. Un principio basato sulle potenzialità di utilizzo dei meccanismi inconsci e su una idea di creazioni di immagini, sia poetiche che pittoriche, sganciate dai sistemi di controllo dell’essere razionale. Ufficializzata nel 1924 quando, sempre Breton, pubblicò il Manifesto del Surrealismo, nel quale il poeta riportava le sue teorie.
La ricerca dell’IO come evasione
E’ noto inoltre che negli anni Trenta del Novecento, si andava affermando la scienza della psicoanalisi, in special modo quella di Freud che, studiando l’influenza esercitata sul nostro comportamento dagli impulsi istintivi che si rivelano nei sogni, influenzerà anche il variegato mondo culturale dell’epoca.
Lo studio della psicoanalisi costituirà pertanto una spinta non indifferente alla creazione di opere di carattere surrealista. Che riprendeva e sviluppava la ricerca iniziata dal Simbolismo, che vedeva nell’immagine non la rappresentazione della realtà, ma la rivelazione di tutto ciò che sfugge al mondo della ragione. Si voleva cioè rappresentare la realtà interiore dell’uomo, quella appartenente alla sfera dell’inconscio. Le opere di pittura e di scultura, miravano così alla creazione di un mondo fantastico, che contemplava nell’inverosimile la fusione di realtà e sogno.
Tra gli artisti più importanti, si annoverano soprattutto, Renè Magritte, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico ma anche molti altri, che realizzavano le loro opere adottando anche nuove tecniche, come il “frottage” ed il “collage“, legate già a quella che fu l’esperienza del Dadaismo, da cui il surrealismo prendeva la tendenza dissacrante.
In artisti come Magritte, il sogno diventa arte, anche se però, come affermava l’artista stesso, nelle sue opere negava la relazione con la psicoanalisi, in quanto conservava un atteggiamento fortemente scettico verso quest’ultima, tanto da affermare che la sua arte in fondo non esprimesse nulla di personale, ma il mistero della realtà.
Alla scoperta degli artisti attuali
Sicuramente in tutto il ‘900 si era raggiunto l’apice di un sentimento impaurito dal cambiamento di una società in via di sviluppo, che portavano gli individui a desiderare sempre di più una evasione dalla realtà, perchè quest’ultima diveniva sempre più opprimente ed individualista. Caratteristiche morali ma soprattutto artistiche che nel Surrealismo moderno notiamo con espressioni di alterazioni della realtà, contrasto con i sogni e l’inconscio dell’uomo, non nuovi ma appunto ereditati.
Nei nostri giorni, tra gli artisti troviamo, Lido Bettarini, Liù Venturi, Franco Lastraioli, quest’ultimo artista molto attivo, dalla fantasia dirompente, con una forte visione fantastica di un mondo bizzarro, metafisico e surreale, che si distingue per la precisione del disegno e per i colori vivaci stesi sulla tela con estrema accuratezza, realizzando prevalentemente paesaggi immaginifici venati da allegri e curiosi giochi fantastici.
Un confronto con la società odierna
Sentimenti passati si ma che tornano estremamente attuali, dove l’evasione e la fuga dalla quotidianità diventano sempre più un bisogno, ma allo stesso tempo vengono oppressi ed uccisi dalla vita veloce, in continuo cambiamento e devota al lavoro senza sosta, in una società che punta ad esaurire ed uccidere le passioni più pure, dove il confronto viene visto con freddezza e scetticismo e dove si è persa la più sincera voglia di cambiamento, inteso come stimolante e sano per tutti.
E’ per questo motivo che le persone accettano di subire programmi televisivi semplici e comuni, che i giovani passano sempre più tempo davanti al telefono invece che all’aria aperta con gli amici, che gli artisti del secolo scorso, come quelli odierni, sentivano e sentono il bisogno di evadere, per cercare di salvarsi da una vita statica, e ad oggi invece di migliorare questa percezione e condizione, peggiora.
D’altronde perdiamo immediatamente l’interesse per tutto, per ogni hobby, libro, interazione umana, di fatto si sta abbandonando la cultura, non si frequentano più luoghi come musei, teatri, non si sta facendo più Arte nel senso più alto del termine, si creano prodotti, e tu con il tuo diploma, la tua laurea, il tuo dottorato, se non ti rendi conto che con solo minuscoli gesti quotidiani puoi cambiarti per cambiare chi ti sta intorno e così cambiare davvero la società in cui vivranno i tuoi figli, diventerai un prodotto che con un foglio, inserito nel mondo del lavoro, sarai destinato a rimanere circoscritto a questo grande sistema moderno.
La domanda per cui è, tu vuoi rimanerne davvero imprigionato?
A cura di Michael Simeoni.