Assegnato il titolo di Distinguished Professor ad Andrea Camilleri

Oggi, giovedì 12 aprile, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, durante la cerimonia di consegna dei diplomi di dottore di ricerca, ha conferito il titolo di Distinguished Professor (Professore emerito honoris causa) ad Andrea Camilleri, uno dei più amati scrittori, sceneggiatori e registi del nostro tempo.

Con la sua narrativa storica, con le sue drammaturgie, con le sue sceneggiature televisive, con le sue regie, con i suoi romanzi d’indagine, Andrea Camilleri rappresenta la memoria civile di almeno quattro diverse generazioni del nostro Paese, dalla seconda guerra mondiale a oggi.”

Il padre di Montalbano infatti, “ridà vita a personaggi dimenticati o poco importanti per la storia con la s maiuscola” e “rende incisivi ed appetibili ad un largo pubblico, anche internazionale, caratteri ed eventi della storia nazionale, liberandoli dai cliché più inveterati e da quelle semplicistiche formule definitorie che ancora contraddistinguono all’estero lo stereotipo dell’italianità.”

I gialli di Camilleri inoltre, riescono a condurre “nei meandri della psiche umana, in un’indagine spesso dolorosa che va a rivelarne fragilità e violenza”, e a descrivere “una sterminata galleria di personaggi nel labile confine tra il bene e il male.”

Egli vanta uno “sguardo capace, arguto, candido e profondamente compassionevole dell’esistenza”, un po’ come il suo protagonista assoluto, Montalbano, il quale mostra una pietas superiore, non solo per le vittime, ma anche per i colpevoli.

Sono queste alcune delle motivazioni per cui a Camilleri è stato assegnato questo titolo, come espone, durante la cerimonia, Marina Formica, delegata del rettore alle iniziative culturali.

Nel suo intervento lo scrittore, ormai novantaduenne, mostra tutta la sua passione per la vita e dice: “Molti miei compagni ai primi segni di vecchiaia si fanno venire l’esaurimento nervoso. Non lo sapevate che dopo la primavera c’è l’estate, poi l’autunno e l’inverno? Siete sorpresi? Non lo sapevate che dopo ci sarà la morte? Essendo la scrittura la mia ragione di vita, io morirò il giorno stesso in cui mi sarà passata la voglia o non potrò più farlo”.

Non è stata infatti, neanche la cecità a fermarlo: Camilleri ha trovato il coraggio di reinventarsi, imparando a dettare, pur di continuare a scrivere. Ed è proprio questo coraggio e questa volontà di riuscire in un mondo che si prospetta difficile che lo scrittore ha augurato ai giovani presenti alla cerimonia.

Evento in streaming: http://live.ccd.uniroma2.it/

Autrice: Giulia Salvi

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