Ricerca universitaria: la relazione tra sviluppo cerebrale e personalità

In uno studio di un vasto team di ricercatori internazionali provenienti da Italia, Regno Unito e USA (tra i quali Nicola Toschi dell’Università di Roma “Tor Vergata”) sono state analizzate più di 500 risonanze magnetiche cerebrali, con l’obiettivo di mappare il funzionamento del cervello umano. Il progetto “Human Connectome Project” ha studiato le differenze anatomiche del cervello da un campione di 500 individui, attraverso una serie di punti di riferimento: spessore, area ed il grado di “ripiegamento corticale” (in altre parole da quante ‘fessure’ e ‘rigonfiamenti’ è caratterizzata la superficie cerebrale). Lo scopo principale era di valutare come questi tratti caratterizzanti nella forma del cervello si colleghino ai 5 tratti di personalità.

La conclusione a cui si è giunti è che, fin dall’adolescenza, il nostro cervello tende a modellarsi e modificarsi e lo fa grazie alla maturazione cerebrale. “L’evoluzione della specie ha reso possibile che il nostro cervello si sviluppasse in modo da massimizzare l’area e la girificazione corticale a spese di un suo ridotto spessore”, spiega Nicola Toschi, Professore all’Università di Roma ‘Tor Vergata’.  In pratica, è come se stendessimo e ripiegassimo un materiale gommoso: da una parte questo aumenta la sua area e dall’altra rende più sottile lo spessore. Questo procedimento consente al cervello di estendersi molto più di quanto sia possibile tenendo conto della dimensione della nostra scatola cranica; la maturazione cerebrale fa sì che lo spessore della corteccia diminuisca mentre la sua area e il grado di girificazione aumentano.

“Anche la nostra personalità, d’altra parte, tende a modificarsi man mano che maturiamo e invecchiamo: i livelli di nevroticismo infatti tendono a diminuire mentre i livelli di coscienziosità e amichevolezza aumentano”, spiega Roberta Riccelli dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. In base ai risultati del progetto, ad elevati livelli di nevroticismo, da cui potrebbero derivare problemi psichiatrici, sarebbero associati invece un aumento dello spessore della corteccia e una riduzione dell’area, quindi un procedimento inverso.
Il progetto ha una grande importanza in quanto ci permette di concludere che esiste una stretta relazione tra la nostra personalità e il nostro sviluppo cerebrale, nel quale i fattori genetici svolgono comunque sia un ruolo molto importante.

Fonte: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" http://web.uniroma2.it/module/name/Content/newlang/italiano/navpath/HOM/action/showpage/content_id/22908

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