Università: istruzioni per l’uso | N° 3 Obiettivi chiari e definiti_Part 1

Nello scorso episodio della nostra rubrica (LINK) abbiamo analizzato una componente fondamentale di successo nel percorso universitario: l’impegno, il quale deve essere consapevole e finalizzato ad un miglioramento personale e professionale e non al soddisfacimento di dogmi e requisiti imposti dall’esterno (pressioni familiari e di status sociale). Ma l’impegno, la dedizione e il sacrificio, se non messi a sistema in modo ordinato e razionale, non producono risultati. È quindi necessario trovare un metodo che permetta di valutare l’impatto dei propri sforzi in termini di risultati. Da qui nasce il nuovo episodio della nostra rubrica, ovvero dalla necessità di misurare il proprio impegno in modo logico e razionale. Per far questo esiste soltanto un modo: definire degli obiettivi chiari e averli sempre in mente quando si agisce. Avere degli obiettivi è un requisito fondamentale per avere successo; senza un punto di arrivo prefissato è impossibile percorrere una strada nel modo giusto.

Ma lasciamo da parte la retorica e veniamo alla pratica. Come uno studente universitario dovrebbe definire degli obiettivi? Prima di spiegare ciò è necessario fare delle dovute distinzioni tra breve, medio e lungo periodo (gli studenti di economia qui si troveranno a loro agio ?). È importante comprendere l’importanza di ragionare il proprio percorso (che sia universitario ma anche professionale) sempre su 3 livelli: uno è quello quotidiano che riguarda quello che dobbiamo fare e che ci prefiggiamo di fare oggi, un altro si basa su un orizzonte medio che diciamo può essere a 3, 6 mesi o un anno e l’ultimo è invece su un tempo più lungo che nel caso dell’Università potremmo identificare con l’intera durata della laurea. Questi 3 orizzonti devono essere sempre tenuti a mente ed è necessario avere degli obiettivi per ogni livello.

IMPORTANTE: i seguenti consigli sono frutto di esperienze personali e professionali di persone già inserite nel mondo del lavoro, non vogliono in alcun modo elevarsi a metodi scientifici per l’organizzazione personale o a metodi di organizzazione dello studio validati da professionisti. Consigliamo di prendere questi consigli come tali e di cercare in autonomia anche altri consigli e suggerimenti così come di sperimentare in proprio dei personali metodi di organizzazione.

Obiettivi di lungo periodo

Dunque, da dove dovremmo partire? Ovviamente dal lungo periodo! Per prima cosa è necessario avere un’idea chiara di quelli che sono gli obiettivi generali del proprio percorso nel completo, il resto viene di conseguenza! Per cui partiamo pensando alla nostra laurea, sia essa triennale o magistrale, e chiediamoci: cosa vorremmo raggiungere e imparare nei prossimi 2-3-5 anni? Da qui definiamo gli obiettivi, i quali possono essere formali e inerenti alla laurea oppure più personali e quindi riguardanti le proprie competenze e consapevolezze.

Alcuni esempi banali di obiettivi formali sono:

  • conseguire la laurea con il massimo dei voti;
  • fare un tirocinio durante la laurea in un’azienda della tipologia X;
  • conseguire la laurea in tempo e senza andare fuori corso.

Esempi, invece, di obiettivi personali sono:

  • trovare un ambito/una materia di interesse su cui focalizzare i propri studi della tesi di laurea;
  • appassionarsi ad un settore di riferimento e approfondirlo;
  • trovare un settore nel quale si vorrebbe entrare a livello lavorativo.

È importante sottolineare come gli obiettivi personali non siano affatto di minore importanza rispetto a quelli formali e che anzi, spesso, sono decisamente più importanti. Ricordatevi, avere sempre in mente dei punti di arrivo alla fine di un percorso è essenziale per fare in modo che certe cose si realizzino. Sembreranno frasi fatte ma avere una visione di ciò che si vuole essere è la base del miglioramento.

Obiettivi di medio periodo

Ma veniamo ora agli obiettivi di medio periodo. Una volta definito il traguardo, è necessario definire degli step intermedi. Il concetto è questo: se tra 2-3-5 anni vogliamo raggiungere questi risultati, quali crediamo che siano i risultati intermedi che dovremmo conseguire per trovarci in questa posizione? E lo stesso identico ragionamento vale nel quotidiano: per raggiungere questi risultati tra 3 mesi, cosa dobbiamo fare oggi, domani e dopodomani?

Ecco, da qui risulta abbastanza semplice ragionare su quelli che possono essere gli obiettivi di medio periodo. Anche qui, distinguiamo tra obiettivi formali e personali/qualitativi. Facciamo alcuni esempi prendendo come riferimento un tempo di riferimento di 1 anno. Cosa vogliamo conseguire alla fine di quest’anno (ragioniamo l’anno come anno accademico ma quando saremo nel mondo del lavoro le cose saranno diverse)?

Esempi di obiettivi formali:

  • concludere tutti gli esami del piano di studi;
  • anticiparsi un esame dell’anno precedente;
  • prendere un ottimo voto ad un esame in particolare.

Esempi di obiettivi personali:

  • fare attività extra-didattiche (vedremo nei prossimi episodi della rubrica a cosa ci riferiamo);
  • migliorare le proprie competenze in una materia in particolare;
  • dare continuità ad attività di cultura personale (es. leggere tutti i giorni le informazioni economico finanziarie o leggere gli aggiornamenti degli studi di ricerca in un ambito di interesse).

Per quanto riguarda il tempo di riferimento su cui definire gli obiettivi di medio periodo, quindi se a 3, 6 mesi o un anno, la scelta è del tutto personale. Alcune persone definiscono obiettivi di medio periodo su più orizzonti temporali, altre invece ragionano solo su 3 mesi… Il suggerimento è di fare delle prove e capire autonomamente come ci si trova meglio.

Obiettivi di breve periodo

Bene, siamo giunti agli obiettivi di breve periodo che sono probabilmente quelli che danno più frustrazioni e insoddisfazioni. Per quale ragione? Molto semplice! Perché è molto più difficile essere preoccupati e amareggiati per quello che sta succedendo oggi piuttosto che per ciò che succederà tra mesi o anni. Innanzitutto, forse parlare di obiettivi di breve periodo è sbagliato, meglio parlare di attività e programmazione giornaliere.

È fondamentale, nello studio così come ancor di più lo è nel mondo del lavoro, avere quotidianamente una “lista” di cose da fare della propria giornata. Questa lista dovrebbe comprendere tutti i nostri impegni (lezioni, palestra, chiamate, fare la spesa, ecc.) e deve essere strutturata sulla base di un’analisi razionale del proprio tempo disponibile. L’approccio deve essere il seguente: ragioniamo sugli impegni della giornata e su quanto tempo ci richiederebbero e facciamo una somma delle ore disponibili per tutto il resto; sulla base di questo definiamo, ad esempio, quante ore dedicheremo allo studio (es. 3 ore) e quante ad altre attività. Importante lasciare sempre un margine per il relax e lo svago ovviamente, mica si vive di solo studio. ?

Ecco, in un certo senso, se ci pensiamo, quando diciamo che oggi dedicheremo 3 ore allo studio, stiamo sì definendo un’attività ma anche dandoci l’obiettivo di studiare quell’ammontare di ore. Starà a noi poi alla fine della giornata vedere quante ore abbiamo studiato e nel caso in cui non fossimo riusciti a raggiungere il target prefissato, capire la ragione di ciò per poi definire una nuova programmazione. Questa è la base dell’approccio daily learning per cercare di comprendere come essere più efficaci ed efficienti. L’attività di programmazione giornaliera deve essere fatta ogni sera per il giorno dopo o ogni mattina per il giorno stesso e può essere fatta su un orizzonte di uno o due giorni (ovvero, lista delle cose da fare di oggi e domani). Sconsigliamo di andare oltre oggi e domani in quanto la lista risulterebbe più lunga e complessa da gestire. Sul quando, alcuni si trovano meglio a definire le proprie cose da fare il giorno prima, altri la mattina, questo è del tutto soggettivo e personale.

Per questo episodio possiamo fermarci qui. Adesso vi starete chiedendo, ma come utilizziamo questi obiettivi? Come li organizziamo e gestiamo nel tempo e nella nostra quotidianità? Questo sarà l’argomento del prossimo episodio, il quale sarà un continuo di questo. Andremo ad analizzare nel dettaglio quelli che sono gli strumenti, l’approccio e le modalità di gestione degli obiettivi. Dunque, iscrivetevi alla nostra newsletter per rimanere aggiornati sul prossimo episodio. Alla prossima!

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